Da almeno una settimana il termometro dell’epidemia mostra una leggera tendenza all’aumento dovuta soprattutto all’incremento dei nuovi casi diagnosticati. Ciò che preoccupa è che la crescita dei nuovi contagi si è verificata nonostante si siano effettuati meno tamponi (l’andamento dei tamponi settimanali è in calo dai primi giorni di agosto).
L’incremento dei nuovi casi registrato in Italia (fra il 6 – 12 agosto rispetto al 30 luglio – 5 agosto) è comunque contenuto (+1.5 per 100 mila abitanti) se lo si raffronta con quello osservato in altri paesi come la Francia (+12.1), i Paesi Bassi (+8.7) o la Macedonia (+6.8). Ma i numeri in progressivo rialzo non sono confortanti.
Per capire come l’epidemia sta avanzando in Italia e in altri 49 paesi avanzati o relativamente avanzati possiamo considerare, come nei precedenti contributi, l’andamento dei nuovi casi settimanali per abitante in base alle informazioni disponibili il 12 agosto.
Dei 50 paesi considerati, 7 (Spagna, Albania, Moldova, Belgio, Paesi Bassi, Ucraina e Francia) presentano numeri in progressivo aumento con incrementi superiori al valore mediano (calcolato sull’insieme dei paesi esaminati).
Colpisce soprattutto la situazione della Spagna che in poco meno di un mese è passata da 14 a circa 50 nuovi casi per 100 mila abitanti, anche se negli ultimi giorni la diffusione del contagio sembra aver leggermente rallentato.
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In altri 6 paesi (Romania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Repubblica Ceca, Brasile e Macedonia) la tendenza dell’ultimo periodo è quella dell’aumento, ma da almeno sette giorni si registra una sostanziale stabilità degli incrementi settimanali.
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Una più leggera tendenza all’aumento si osserva in altri 10 paesi. In questo gruppo troviamo la Grecia, passata in poco più di due settimane da 2 a 11.5 nuovi casi per 100 mila abitanti, e la Germania con 8.1 nuovi positivi (al 12 agosto) contro i 3 di metà luglio.
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Da segnalare sono anche Croazia, Svezia e Israele. Qui la curva epidemica, dopo una prima fase di rallentamento, ha ripreso a puntare leggermente verso l’alto.
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Il trend appare invece stabile in Austria, Canada, Slovenia e Turchia.
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Sono invece 12 i paesi in cui si registrano segnali di miglioramento. Qui troviamo non solo Bulgaria e Serbia, due paesi sotto osservazione per il balzo dei contagi registrato nelle ultime settimane, ma anche Stati Uniti e Portogallo.
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A questi 12 se ne aggiungono altri 8 in cui il numero di nuovi casi settimanali per abitante risulta relativamente contenuto. L’Italia continua a far parte di questo gruppo.
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Nota tecnica
I dati utilizzati nell’analisi provengono dal database dalla Johns Hopkins University aggiornati al 12 agosto.
I dati della Spagna devono essere interpretati cautela perché presentano interruzioni di serie: i primi giorni di giugno le autorità spagnole hanno sospeso l’aggiornamento delle serie per effettuare un ricalcolo della mortalità. In più, nel mese di luglio, il numero dei nuovi contagi non è stato aggiornato quotidianamente.