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Non ci resta che Draghi. Intervista a Luca Ricolfi

9 Novembre 2020 - di Luca Ricolfi

In primo pianoSocietà

Lei ha preso l’iniziativa di lanciare un Manifesto di idee per affrontare la crisi. Quali gli errori principali del governo?
Nella nostra petizione (promossa dalla Fondazione Hume e da Lettera 150), di errori – ma sarebbe meglio chiamarli “omissioni catastrofiche” – ne indichiamo ben 10.   Leggi di più

Il grande abbaglio del “modello italiano”. Intervista a Luca Ricolfi

17 Ottobre 2020 - di Luca Ricolfi

Società

Professore, dal vostro osservatorio della Fondazione Hume continuate ad analizzare i dati sull’andamento dell’epidemia. Come siamo messi a contagi rispetto a marzo scorso?
Il numero attuale di persone contagiose nessuno lo conosce, perché i casi rilevati – oggi come ieri – sono solo la punta dell’iceberg. Io ritengo, basandomi soprattutto sui dati dei ricoveri, che il numero di persone in grado di infettare gli altri possa essere dell’ordine di 1/3 di allora.
Quanto al parametro più importante, la velocità di crescita dei contagi, quella attuale è la stessa dei giorni intorno al 21 marzo, quando venne decretato il vero lockdown, con la proibizione degli spostamenti fra comuni: i nuovi casi raddoppiano ogni settimana. Evidentemente è questa la soglia che induce i politici a risvegliarsi dal loro torpore.   Leggi di più

Troppi paradisi

16 Settembre 2018 - di Luca Ricolfi

Economia

2008-2018, anniversario della lunga crisi

15 settembre 2008, esattamente 10 anni fa. Fu allora che, dopo un anno difficile, in cui la crisi americana dei mutui subprime aveva interrotto un lungo periodo di crescita, l’economia mondiale ricevette il colpo di grazia. A infliggere quel colpo fu il fallimento di Lehmann Brothers, una banca d’affari americana che, a differenza di altre società, venne lasciata fallire dal governo USA e dalla Federal Reserve.   Leggi di più

La vulnerabilità dei conti pubblici dell’Italia

17 Luglio 2017 - di Fondazione David Hume

Dossier HumeEconomia

Sono passati ormai 10 anni dall’Appello degli economisti più o meno marxisteggianti in favore di una stabilizzazione del debito pubblico, cui allora si contrapponevano i fautori del suo abbattimento. In quell’anno, era il 2006, l’economia si stava riprendendo, Prodi aveva appena vinto le elezioni, e il timone dell’economia era affidato al compianto ministro Padoa‐Schioppa.

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Il Gender gap negli anni della crisi

17 Luglio 2017 - di Fondazione David Hume

Dossier HumeEconomiaSocietà

Questa crisi economica che ormai dura da molti anni ha lasciato segni evidenti sul sistema economico del nostro paese. Il forte calo del potere d’acquisto (-9,1% fra il 2008-2014) si è accompagnato ad una caduta dei consumi delle famiglie (-5,7%). Il Pil è sceso dell’8,1% e il numero dei lavoratori in Italia è complessivamente calato di circa 800mila unità.

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