Il termometro dell’epidemia (release 1.0)

Per il terzo giorno consecutivo (ultimo dato disponibile, ore 18.00 del 19 luglio), la temperatura dell’epidemia è rimasta invariata a 1.7 gradi pseudo-Kelvin.

Il ristagno è dovuto a piccole variazioni di segno opposto delle componenti che concorrono al calcolo dell’indice: calano leggermente i decessi giornalieri ed aumentano lievemente gli ingressi ospedalieri stimati. Sono rimasti sostanzialmente stabili i nuovi contagi.

La diminuzione settimanale della temperatura è di appena 0.1 gradi.

Va ricordato, come sempre, che l’andamento della temperatura non riflette quello dei contagi attuali, ma quello dei contagi avvenuti 2-3 settimane fa.

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Riportiamo qui di seguito la temperatura di sabato 18 luglio.

Per maggiori dettagli si rimanda alla nota tecnica




Il termometro dell’epidemia (release 1.0)

Anche oggi (ultimo dato disponibile, ore 18.00 del 17 luglio), la temperatura dell’epidemia è rimasta sostanzialmente invariata. Il passaggio da 1.6 a 1.7 gradi pseudo-Kelvin è il risultato di arrotondamenti.

Il ristagno è dovuto alla lieve diminuzione dei nuovi contagi e alla stabilità dei decessi giornalieri. Crescono leggermente gli ingressi ospedalieri stimati.

La diminuzione settimanale della temperatura è di 0.3 gradi.

Va ricordato, come sempre, che l’andamento della temperatura non riflette quello dei contagi attuali, ma quello dei contagi avvenuti 2-3 settimane fa.

Per maggiori dettagli si rimanda alla nota tecnica




Il termometro dell’epidemia (release 1.0)

Oggi (ultimo dato disponibile, ore 18.00 del 16 luglio), la temperatura dell’epidemia è rimasta invariata a 1.6 gradi pseudo-Kelvin.

La modesta diminuzione degli ingressi ospedalieri stimati è stata compensata dal lieve aumento dei decessi giornalieri e dalla stabilità dei nuovi contagi.

La diminuzione settimanale della temperatura è di 0.3 gradi.

Va ricordato, come sempre, che l’andamento della temperatura non riflette quello dei contagi attuali, ma quello dei contagi avvenuti 2-3 settimane fa.

Per maggiori dettagli si rimanda alla nota tecnica




Paesi dell’Est, nuovo focolaio?

di Rossana Cima e Luca Ricolfi

Preoccupa l’avanzata dell’epidemia nei paesi dell’Est. Proprio oggi Serbia, Montenegro e Kosovo sono stati aggiunti alla lista dei luoghi a rischio, facendo salire a 16 i paesi per cui vi è il divieto di ingresso e transito in Italia. Nella lista erano già compresi Armenia, Bosnia Erzegovina, Macedonia e Moldova.

Che vi siano indizi di un’accelerazione dell’epidemia in alcuni paesi dell’Est lo si può vedere dai grafici seguenti che rappresentano l’andamento dei nuovi casi settimanali per abitante. Ciò che possiamo fare analizzando questi trend non è tanto valutare la gravità dell’epidemia (l’individuazione di nuovi casi potrebbe dipendere dalle politiche sui tamponi adottate dai vari paesi), ma capire se il contagio si stia allargando.

Su 21 paesi considerati ve ne sono 9 che mostrano chiari segnali di ripresa dell’epidemia. Si tratta si Kosovo, Macedonia, Montenegro, Bosnia Erzegovina, Serbia, Albania, Bulgaria, Romania e Croazia.

La curva di Slovenia e Ucraina sembra invece rallentare dopo un periodo di leggero aumento.

Dopo una forte impennata, il tasso di crescita dei nuovi contagi diminuisce anche in Moldova, Armenia e Russia.

Meno preoccupante è invece la situazione di Polonia, Slovacchia, Repubblica Ceca e soprattutto di Lettonia, Lituania, Estonia e Ungheria dove la curva epidemica dà segni di avvicinamento a zero.

Nota tecnica
I dati utilizzati nell’analisi sono quelli pubblicati dalla Johns Hopkins University aggiornati al 15 luglio (ore 18).




Il termometro dell’epidemia (release 1.0)

Oggi (ultimo dato disponibile, ore 18.00 del 15 luglio), la temperatura dell’epidemia è lievemente salita passando da 1.5 a 1.6 gradi pseudo-Kelvin. L’aumento è stato però inferiore al decimo di grado.

Questo risultato è dovuto all’andamento degli ingressi ospedalieri stimati, tornati a crescere dopo nove giorni di diminuzione o sostanziale stabilità. Sono invece rimasti invariati i decessi giornalieri e i nuovi contagi.

La diminuzione settimanale della temperatura è di 0.5 gradi.

Va ricordato, come sempre, che l’andamento della temperatura non riflette quello dei contagi attuali, ma quello dei contagi avvenuti 2-3 settimane fa.

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