12 Febbraio 2019 - di Fondazione David Hume
EconomiaSpeciale
NOTA DI AGGIORNAMENTO: settimana 1 – 8 febbraio 2019
- Le perdite dell’Italia
Dopo un periodo di relativa calma, torna negativo il bilancio degli operatori finanziari italiani. Nella settimana che va dall’1 all’8 febbraio 2019, il valore dei titoli di Stato è sceso di 14.3 miliardi di euro, mentre quello delle obbligazioni di 6.9. Il mercato azionario ha invece perso 18.9 miliardi.
Nel complesso le perdite virtuali dei tre principali mercati italiani ammontano a 40 miliardi di euro.
Tabella 1. Perdite e guadagni virtuali complessivi sui tre mercati principali (miliardi di euro)
Ricordiamo che dal calcolo sono escluse sia le perdite di valore dei titoli di Stato detenuti dalla Banca d’Italia e dagli investitori esteri, sia i maggiori oneri per il servizio del debito pubblico. Va poi ricordato che il dato della Borsa si riferisce alle sole società quotate.
Dalle elezioni ad oggi (8 febbraio 2019) le perdite virtuali di Borsa, obbligazioni e titoli di Stato (esclusi quelli detenuti da Banca d’Italia e investitori esteri) ammontano a 125.1 miliardi di euro.
Banca d’Italia e investitori esteri detentori di titoli di Stato italiani hanno perso invece (sempre dalle elezioni ad oggi) 61.6 miliardi euro.
Grafico 1. Perdite e guadagni virtuali sui tre mercati principali nella settimana dall’1 all’8 febbraio 2019
Grafico 2. Perdite e guadagni virtuali sui tre mercati principali dal 28 febbraio 2018 all’8 febbraio 2019
Grafico 3. Perdite virtuali sui tre mercati principali dal 28 febbraio 2018 all’8 febbraio 2019*
* Eventuali piccoli scostamenti tra i valori cumulati del Grafico 3 e quelli presenti in Tabella 1 sono imputabili ad arrotondamenti e al metodo utilizzato per la stima del valore delle obbligazioni.
- Le perdite di famiglie e imprese
Secondo le nostre stime, famiglie e imprese hanno perso nell’ultima settimana 32.3 miliardi di euro. Dalle elezioni ad oggi (8 febbraio 2019) le perdite virtuali ammontano quindi a 98.5 miliardi euro.
Tabella 2. Perdite e guadagni virtuali delle famiglie e delle imprese (miliardi di euro)
Ricordiamo che il calcolo è effettuato considerando esclusivamente quella parte della ricchezza finanziaria di famiglie e imprese che è più sensibile alle fluttuazioni di mercato, in particolare titoli del debito pubblico, obbligazioni, quote di fondi comuni, azioni e altre partecipazioni (incluse le società non quotate). Sono invece esclusi i depositi (bancari e postali), i titoli emessi da soggetti esteri, e varie altre forme di ricchezza più resistenti alle fluttuazioni di mercato[1].
[testo a cura di Luca Ricolfi, Rossana Cima, Caterina Guidoni]
[1] Come nell’ultima pubblicazione (18 – 25 gennaio 2019), i tassi di deprezzamento della ricchezza finanziaria in mano a famiglie e imprese sono stati stimati ponendoli uguali al tasso di deprezzamento medio sui tre principali mercati italiani (escluse le banche).