Hume PageHume Page

Se Carmen La Sorella santifica Angela Merkel

20 Settembre 2024 - di Dino Cofrancesco

In primo pianoPoliticaSocietà

Intervistata sul suo romanzo, «Vera. E gli schiavi del terzo millennio» (Ed. Marietti) Carmen La Sorella ha infilato una serie comuni che avrebbero fatto la gioia di Ilaria Salis. Comincio con la conclusione in cui ha esaltato l’incriminazione di Matteo Salvini per la politica sull’immigrazione da lui seguita quand’era ministro del governo Conte. Per La Sorella, una saggista lontana anni luce dall’universo liberale, una politica non condivisa diventa un reato, uno stile di pensiero ben noto agli storici della Rivoluzione francese e del giacobinismo. È inutile chiederle come le misure prese da un ministro non coinvolgano l’intero governo, ma forse questo per lei è l’unico caso in cui la responsabilità è personale. Più sconcertante, invece, è stata l’esaltazione di Angela Merkel per aver fatto entrare in Germania un milione di migranti. Che quest’apertura abbia fitto rinascere dalle ceneri i nostalgici di Hitler è irrilevante. Fiat justitia, pereat mundus! (Si faccia e poi perisca pure il mondo) è il principio al quale si ispirano quanti non intendono rassegnarsi al dovere dei politici di seguire l’etica della responsabilità che giudica le azioni sulla base delle loro conseguenze e non delle intenzioni che le ispirano. Ma soprattutto è la forma mentis di chi considera quanti la pensano in maniera diversa–e ad esempio propongono il controllo dell’immigrazione–autentici farabutti o mentecatti.

Nel mosaico celebrativo dell’ex cancelliere tedesca, però, La Sorella ha dimenticato qualche tassello non proprio secondario. Come ha ricordato un amico economista «a livello internazionale la Merkel voleva far fallire la Grecia, nonostante la sua importanza strategica, ha imposto ai Paesi mediterranei l’austerità fiscale che ha lacerato l’area dell’euro quasi a distruggerla». E c’è di peggio: «ha arrestato il nucleare, rendendo la Germania totalmente dipendente dal gas russo».. I suoi eredi sono ora in prima fila tra i leader europei bellicosi che vorrebbero inviare non solo armi ma anche soldati in difesa di chi ha fatto saltare il gasdotto russo, mettendo in ginocchio l’economia tedesca.
Ci si meraviglia che all’estrema destra e all’estrema sinistra ci sia gente che non ne può più?

image_print


Dino Cofrancesco
Dino Cofrancesco
Arce (FR), 15 novembre 1942 Laurea in Filosofia Professore Emerito di Storia delle dottrine politiche, Università degli Studi di Genova.
© Copyright Fondazione Hume - Tutti i diritti riservati - Privacy Policy
Se Carmen La Sorella santifica Angela Merkel