Nota tecnica
Abbiamo abbandonato lo strumento precedente perché, in una fase di ospedalizzazioni decrescenti come quella che si è verificata fra aprile e gli inizi di luglio, avrebbe richiesto informazioni che la Protezione Civile non fornisce.
Il nuovo strumento si fonda su 3 tipi di informazioni:
- l’andamento dei decessi ufficialmente registrati;
- una stima del numero quotidiano di ingressi di pazienti Covid negli ospedali;
- l’andamento dei nuovi contagi, corretto per tenere conto del ciclo settimanale e della politica dei tamponi.
Il livello della temperatura è proporzionale al flusso medio giornaliero di nuovi contagi 2-3 settimane fa, epoca cui necessariamente si riferiscono tutti gli indicatori disponibili su base quotidiana.
Una temperatura zero corrisponde a una situazione in cui tutti e tre gli indicatori segnalano un sostanziale arresto dei nuovi contagi: zero nuovi morti, zero nuovi ingressi in ospedale, zero nuovi casi.
Una temperatura pari a 100 corrisponde a un flusso quotidiano di nuovi contagiati intenso come quello registrato nella settimana di picco, collocata intorno alla metà di marzo.
Allo stato attuale dell’informazione, è impossibile stabilire con esattezza a quale temperatura corrisponde 1 grado pseudo-Kelvin. Una stima ottimistica, che assume che il tasso di letalità sia del 2% e il “numero oscuro” dei casi non rilevati sia un po’ minore di 2:1, suggerisce di interpretare ogni grado in più o in meno come una variazione pari a 1000 nuovi contagiati. Una stima meno ottimistica, che assume che il tasso di letalità sia dell’1%, suggerisce che 1 grado pseudo-Kelvin corrisponda a 2000 nuovi casi al giorno.