Il boom euroscettico e populista del 2009-2014
Questo lavoro è strettamente collegato al Dossier Geografia del populismo in Europa pubblicato su questo sito.
In quel lavoro veniva descritta sia la geografia delle forze politiche populiste ed euroscettiche (forze ESP) nei paesi dell’Unione europea, sia la loro dinamica fra il 2009 e il 2014, ossia nell’ultima legislatura del Parlamento Europeo.
Qui, invece, viene si cerca di spiegare l’avanzata delle forze ESP verificatasi nella maggior parte dei paesi europei fra il 2009 (anno peggiore della lunga crisi 2007-2016) e il 2014, anno delle ultime elezioni europee.
Sull’origine e le cause di tale avanzata, come noto, gli osservatori sono spesso divisi lungo fratture politico-idelogiche più che sulla base dell’adesione a teorie ben definite e empiricamente collaudate.
A destra prevale una lettura dell’avanzata populista come reazione alla dinamica incontrollata dei flussi migratori. A sinistra si preferisce attribuire l’avanzata delle forze populiste alle politiche di austerità adottate in molti paesi europei.
In questo contributo della Fondazione David Hume si preferisce affrontare il problema in una prospettiva empirista, ovvero sottoponendo le principali letture del fenomeno a controlli di natura matematico-statistica.
A questo scopo abbiamo preso in considerazione i 27 paesi Europei rappresentati nel Parlamento Europeo sia nel 2009 (quando al Croazia non era ancora entrata nell’Unione) sia nel 2014 e abbiano raccolto decine di variabili potenzialmente candidate a spiegare l’avanzata delle forze ESP. A partire da esse, variando la specificazione di alcune equazioni di regressione, abbiamo costruito diversi modelli esplicativi dell’avanzata delle forze ESP.