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Società

Il diario della talpa. Primo episodio

24 Aprile 2020 - di Paola Mastrocola

Società

  1. LA VITA INTERIORE

È un po’ che non usciamo. Direi più o meno una cinquantina di giorni.

In realtà non usciamo quasi mai, noi talpe, non ci viene tanto. Viviamo di norma abbastanza appartate e nascoste, all’ombra. Ma un conto è appartarsi perché è nella nostra natura, un altro è avere l’obbligo di stare rinchiusi. Allora cambia tutto. La vita appartata è una scelta, e funziona soltanto se si alterna a momenti di vita sociale, non dico colossali manifestazioni di massa, ma qualcosa che preveda la presenza di qualche altro essere umano intorno. Se invece la solitudine e l’isolamento diventano l’unica esistenza possibile, non funziona più.   Leggi di più

Morti COVID e numero oscuro: l’importanza della granularità

21 Aprile 2020 - di Paolo Milan

In primo pianoSocietà

Abstract

È ormai convinzione pressoché unanime che il numero di decessi COVID-19 positivi sia ampiamente sottostimato. A partire dai dati sulla mortalità generale pubblicati dal SISMG e dall’ISTAT diversi studi hanno cercato di individuare dei moltiplicatori, coefficienti calcolati come il rapporto tra il numero di decessi in eccesso rispetto alla mortalità attesa e il numero di decessi COVID-19 positivi ufficialmente censiti. Grazie a un tweet di Giorgio Gori sappiamo che a Bergamo dal 1 marzo al 12 aprile a fronte di 626 decessi in eccesso rispetto alla media storica risultavano appena 272 decessi ufficialmente COVID-19 positivi. Se per Bergamo, al 12 aprile, è possibile affermare che il moltiplicatore è 2.3, per la maggior parte dei comuni italiani non è possibile fare un calcolo esatto.   Leggi di più

Voltaire e l’illuminismo oscurato dalle catastrofi

21 Aprile 2020 - di Dino Cofrancesco

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Commentando il terremoto di Lisbona del 1755 il filosofo rifletteva sui limiti della ragione umana

Mentre nel mondo infuria il Covid19, rileggersi Voltaire, come faceva il compianto Piero Ostellino nei suoi ultimi anni, può essere un tonico per l’intelligenza e un richiamo alla virile accettazione della realtà. Voltaire, è noto, rimase, come i suoi contemporanei del resto –philosophes e uomini comuni – sconvolto dal terremoto di Lisbona che, nel 1755 provocò, vittime e macerie non solo in Europa ma, altresì, in Africa (nel regno di Fez). Nella sola capitale del Portogallo crollarono ottanta edifici su cento e morirono sessantamila persone su duecentomila. Il terribile evento ispirò al filosofo un poema di struggente bellezza, Le desastre de Lisbonne (1756) che più di altri scritti, non meno famosi, compendia la sua visione del mondo, della natura, degli uomini, di Dio.   Leggi di più

Le risposte del Governo e la fase 2

20 Aprile 2020 - di Luca Ricolfi

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Qualche giorno fa, dalle colonne del “Messaggero”, avevamo posto al governo 7 domande, con l’obiettivo di capire se il governo stesso, e più in generale le autorità che gestiscono l’epidemia, erano pronti per la fase due. Le risposte sono arrivate nel giro di poche ore, con una tempestività che è stata molto apprezzata da tutti, a partire dai lettori che già il giorno dopo hanno potuto leggere le valutazioni del governo.   Leggi di più

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