28 Febbraio 2017 - di Luca Ricolfi
Economia
Gli economisti, si sa, litigano fra loro su quasi tutto. C’è un punto, però, su cui sono quasi tutti d’accordo: è la teoria dei vantaggi comparati. Inventata da David Ricardo un paio di secoli fa, questa teoria asserisce che il commercio internazionale è vantaggioso per tutti i paesi che lo praticano perché l’apertura dei mercati fa sì che ogni paese si specializzi nelle produzioni in cui ha un vantaggio comparato rispetto agli altri paesi, il che provocherà un aumento della produttività media, un abbassamento dei costi, e in definitiva la possibilità di approvigionarsi a prezzi convenienti acquistando le merci che altri sono in grado di produrre più a buon mercato.
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