25 Giugno 2018 - di Luigi M. Solivetti
SocietàSpeciale
1. Introduzione
Da alcuni decenni, e più in particolare dagli anni 1980, studi condotti in quasi tutti i Paesi dell’Europa Occidentale hanno rilevato tassi di criminalità per gli immigrati stranieri significativamente più alti di quelli registrati per la popolazione nativa. Si tratta di risultati almeno in parte sorprendenti, perché studi precedenti condotti negli anni 1950 e 1960 nei Paesi europei di forte immigrazione – Germania, Svizzera, Francia, Belgio e Regno Unito – avevano invece rilevato per gli immigrati stranieri tassi di criminalità sostanzialmente non superiori a quelli dei nativi. Inoltre studi recenti e meno recenti condotti in Paesi non europei caratterizzati da forte immigrazione (Canada, Stati Uniti e Australia) non hanno prodotto dati che possano sostenere la tesi di una particolare propensione alla criminalità da parte degli immigrati stranieri. Leggi di più