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Un’opposizione spiazzata

10 Giugno 2018 - di Luca Ricolfi

Politica

Che Pd e Forza Italia abbiano promesso un’opposizione responsabile, non pregiudiziale, e basata sul merito dei provvedimenti, è senz’altro un fatto positivo. Che quasi tutti i partiti di opposizione (con l’importante eccezione di Fratelli d’Italia) siano fermamente intenzionati a difendere la permanenza dell’Italia in Europa e nell’Eurozona è anch’esso un fatto positivo. Così come è positiva la vigilanza sull’evoluzione dei conti pubblici che da quella scelta procede: molto possiamo permetterci, ma non di far ripiombare l’Italia in una crisi finanziaria, che avrebbe effetti nefasti sui risparmi e sull’occupazione.   Leggi di più

Per capire il governo evitare le etichette

4 Giugno 2018 - di Luca Ricolfi

In primo pianoPolitica

Che quello che ha giurato ieri sia un governo di destra, anzi il governo “più di destra che l’Italia abbia mai avuto dalla fine della seconda guerra mondiale”, è un’opinione espressa da diversi osservatori. In questo giudizio non fa che riemergere, ancora una volta, un classico vizio del linguaggio democratico, che da sempre considera sinonime, e dunque intercambiabili, tre parole: brutto, fascista, di destra.   Leggi di più

Renzi si faccia il suo partito. Intervista a Luca Ricolfi

31 Maggio 2018 - di Luca Ricolfi

Politica

 Il guaio dello sfumato governo giallo-verde non era Paolo Savona, ministro dell’economia in pectore, ma il duo Salvini-Di Maio. Luca Ricolfi, sociologo, insegna Analisi dei dati all’Università di Torino, responsabile scientifico della Fondazione David Hume, non risparmia da critiche neanche il capo dello stato in merito alle trattative condotte per la formazione dell’esecutivo: «Non avrebbe dovuto consentire ai due spavaldi giovanotti di trattare fra loro così a lungo, senza alcuna interlocuzione con il Quirinale».   Leggi di più

L’alibi dei vincoli europei

28 Maggio 2018 - di Luca Ricolfi

EconomiaIn primo pianoPolitica

Finora, in Europa occidentale, si era visto un solo governo populista puro, quello greco rosso-nero guidato da Tsipras, un governo di coalizione fra il principale partito di sinistra (Syriza) e un piccolo partito nazionalista e conservatore (Anel). Ora anche l’Italia ci prova: salvo imprevisti, nei prossimi giorni si insedierà un governo populista giallo-verde che, come primi “assaggi” di sé stesso, ha già dato segnali del proprio convinto anti-europeismo.

In buona sostanza: in Italia facciamo quel che ci pare, e dei vincoli europei su debito e deficit ben poco ci importa. C’è stata l’austerità fino ad oggi, i risultati sono sotto gli occhi di tutti, è giunto il momento di cambiare rotta. Salvini si è spinto a dire, in polemica con il ministro francese dell’economia che aveva richiamato l’Italia al rispetto degli impegni assunti, che il nuovo governo avrebbe fatto semplicemente il contrario dei governi precedenti.   Leggi di più

I conti pubblici vanno male, ma non è tutta colpa dei grillini

27 Maggio 2018 - di Luca Ricolfi

EconomiaPoliticaSpeciale

Prima ancora di insediarsi, questo governo ha già conquistato un record: ieri pomeriggio, poco dopo le 15, lo spread ha toccato i 217 punti base. Non succedeva dal 28 gennaio 2014, pochi giorni prima che il traballante governo Letta fosse dimissionato dall’assalto di Renzi. Da allora lo spread ha attraversato alti e bassi, con un solo periodo critico paragonabile a quello attuale (il trimestre febbraio-aprile 2017), ma mediamente è rimasto sempre abbondantemente al di sotto dei livelli di oggi.   Leggi di più

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