(bollettino di sabato 4 aprile, ore 20.00)
A partire da lunedì 30 marzo 2020 la Fondazione David Hume rende pubblico quotidianamente (alle ore 20.30) un nuovo indice sintetico utile per capire come sta procedendo l’epidemia di Coronavirus (per maggiori dettagli vedi oltre).
L’indice si interpreta come una temperatura, e misura la velocità di propagazione del contagio su una scala che va da 42° (epidemia galoppante) a 37° (epidemia sostanzialmente arrestata).
Risultati
Oggi (sabato 4 aprile) la temperatura è diminuita di 1 linea rispetto a ieri (da 38.3 a 38.2).
Questa diminuzione è la risultante di processi contrastanti. L’elemento più positivo è la riduzione, per la prima volta dall’inizio dell’epidemia, del numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva. Una diminuzione compensata però da una crescita dei ricoveri ordinari, in lieve accelerazione rispetto agli ultimi giorni.
Altrettanto ambivalente è il dato sui decessi. I morti per Coronavirus continuano ad aumentare (+681 decessi), sia pure in misura minore che negli ultimi 11 giorni (per avere un numero di decessi inferiore si deve risalire al 23 marzo, in cui erano stati 601).
Non si può non osservare, tuttavia, che – in base a quel che si conosce dei tempi di trasmissione del contagio – la variazione dei morti osservata oggi dovrebbe già risentire del pesante lockdown entrato in funzione tra il 9 e il 10 marzo. Da questo punto di vista il rallentamento osservato dei morti appare meno incoraggiante di quanto ci si sarebbe potuto attendere. Vedremo nei prossimi giorni se questo indica semplicemente che il tempo di trasmissione è più lungo del previsto, o significa invece che le misure adottate sono meno efficaci di quanto era lecito sperare.
Nel corso dell’intera settimana (da sabato a sabato) la temperatura è scesa di 1.4 gradi, passando da 39.6 a 38.2.
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APPENDICE. Il progetto “Temperatura Italia”
A partire da lunedì 30 marzo 2020 la Fondazione David Hume pubblica su questo sito, entro le ore 21, un nuovo indice sintetico che misura la velocità di espansione dell’epidemia. L’indice si basa sui dati comunicati poche ore prima dalla Protezione Civile, ma li rielabora per renderli più stabili e più agevolmente interpretabili.
Perché abbiamo pensato a un nuovo indice
L’idea di costruire un indice quotidiano è nata dalla nostra profonda insoddisfazione sia per la natura dei dati della Protezione Civile, sia per il modo in cui essi vengono quotidianamente comunicati e commentati.
A nostro avviso i principali difetti dei dati sono due:
- la variazione giornaliera del numero di positivi al test è scarsamente informativa (e spesso fuorviante), perché pesantemente influenzata dal numero di tamponi;
- tutte le variazioni giornaliere (non solo quella del numero di positivi) risentono gravemente dei ritardi nella trasmissione e registrazione dei dati.
In sostanza: non è possibile capire se le variazioni osservate riflettono la realtà o le politiche e le procedure messe in atto (quanti tamponi fare, quando trasmettere i dati).
L’indice sintetico di “temperatura” della Fondazione Hume, che misura la temperatura del paziente Italia (ossia l’avanzata dell’epidemia), è costruito per minimizzare l’impatto di questi difetti.
A questo scopo l’indice di temperatura utilizza esclusivamente le tre serie più affidabili e informative (ricoverati con sintomi, ricoverati in terapia intensiva, deceduti) e calcola il tasso di crescita in modo poco sensibile alle fluttuazioni nel processo di trasmissione dei dati.
Come si legge l’indice
L’indice ha una interpretazione estremamente semplice e intuitiva, essendo costruito come un comune termometro che misura la febbre (del malato Italia, nel nostro caso), su una scala da 37 a 42 gradi. Una temperatura di 42° indica che l’epidemia sta galoppando a una velocità assai alta (15% al giorno), come di solito accade solo nelle fasi iniziali di un’epidemia. Una temperatura di 37° gradi indica che l’epidemia è sostanzialmente sopita, perché la velocità di crescita è prossima a zero.
La velocità tendenziale viene ricalcolata ogni giorno, tenendo conto dell’andamento delle ospedalizzazioni e dei decessi degli ultimi tre giorni.