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Voltaire e l’illuminismo oscurato dalle catastrofi

21 Aprile 2020 - di Dino Cofrancesco

In primo pianoSocietà

Commentando il terremoto di Lisbona del 1755 il filosofo rifletteva sui limiti della ragione umana

Mentre nel mondo infuria il Covid19, rileggersi Voltaire, come faceva il compianto Piero Ostellino nei suoi ultimi anni, può essere un tonico per l’intelligenza e un richiamo alla virile accettazione della realtà. Voltaire, è noto, rimase, come i suoi contemporanei del resto –philosophes e uomini comuni – sconvolto dal terremoto di Lisbona che, nel 1755 provocò, vittime e macerie non solo in Europa ma, altresì, in Africa (nel regno di Fez). Nella sola capitale del Portogallo crollarono ottanta edifici su cento e morirono sessantamila persone su duecentomila. Il terribile evento ispirò al filosofo un poema di struggente bellezza, Le desastre de Lisbonne (1756) che più di altri scritti, non meno famosi, compendia la sua visione del mondo, della natura, degli uomini, di Dio.   Leggi di più

Né di destra, né di sinistra

13 Marzo 2020 - di Dino Cofrancesco

In primo pianoPolitica

Capita spesso di leggere articoli che intonano il de profundis per la più antica coppia nemica della modernità politica: destra e sinistra. «Destra e sinistra – ha scritto il filosofo del diritto Paolo Becchi su Libero il 2 febbraio scorso – nuotano ormai nello stesso brodo culturale. La sinistra ha abbandonato la lotta di classe, la difesa della classe operaia oppressa dal modo di produzione capitalistico e la destra la battaglia per la difesa della comunità e della tradizione: entrambe in fondo hanno accettato la cultura dell’individualismo libertario sciolto da legami sociali e comunitari. A destra non si discute la competizione sul mercato globale e a sinistra si insiste sulla emancipazione non dei lavoratori ma dalle radici. L’unica libertà che conta è quella delle merci, dei capitali e degli individui».   Leggi di più

Ma guai se il festival vuole dividere tra buoni e cattivi

12 Febbraio 2020 - di Dino Cofrancesco

In primo pianoSocietà

«Bellissimo» ha definito Amadeus il monologo di Rula Jebreal sul femminicidio, in cui – come si legge nell’articolo  sul “Dubbio” di Giulia Merlo – «racconta storie di donne, tra le quali quella di sua madre» vittime di stupri in tutto il mondo e «declama versi delle canzoni di uomini» meravigliandosi che sanno scrivere di donne in modo così rispettoso.   Leggi di più

Dalla tribù all’universo, e il nazionalismo diventa il male assoluto

4 Febbraio 2020 - di Dino Cofrancesco

PoliticaSocietà

Da tempo, grazie anche alle esortazioni di figure istituzionali come il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, veniamo invitati a distinguere tra il patriottismo, valore alto e positivo, e il nazionalismo, negazione di ogni virtù civica. Cominciò Giuseppe Mazzini, in un testo del 1871, Nazionalità e nazionalismo, a porre sullo stesso piano il fraintendimento delle parole “tolleranza” e “indifferenza” con quello che rendeva sinonimi «la santa parola Nazionalità» e il «gretto geloso nazionalismo.   Leggi di più

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